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lunedì 25 marzo 2013

Gli amanti passeggeri.
Un film di Pedro Almodóvar. Con Antonio de la Torre, Hugo Silva, Miguel Angel Silvestre, Laya Martí, Javier Cámara. Antonio Banderas, Penelope Cruz, Paz Vega, Carmen Machi, Pepa Charro Titolo originale Los amantes pasajeros. Commedia, durata 90 min. - Spagna 2013.

Mi stò dissanguando.
Toledo -Città del Messico, il volo 2549 della Compagnia Peninsula ha un guasto al carrello, è appena decollato ed ha già bisogno di un atterraggio di emergenza, pertanto, è costretto a continuare a volare sul cielo spagnolo, nell'attesa che dalla Torre di controllo gli diano la disponibilità di un aeroporto.

L'equipaggio, per tenere tutti tranquilli, distribuisce sonniferi ai viaggiatori dell’economy e Agua de Valencia con mescalina a quelli in business class. Qui troviamo una varia umanità: un losco uomo d’affari, un affascinante killer professionista, una coppia di sposini focosi, una veggente vergine, un’esperta di bondage, e su tutti vigila una gaissima comitiva di assistenti di volo fintamente ilare.
Almodovar sembra non aver più nulla di originale da raccontare tanto da copiare se stesso (la scena della perdita della verginità ricorda quella di Donne sull’orlo di una crisi di nervi). Il film è come il volo 2549 gira in tondo in cerca di un atterraggio di fortuna che però non trova. Il risultato non è originale, nè ironico, né irriverente, né erotico, né grottesco, è solo infinitamente noioso ed inutilmente volgare.

Il film lo consigliamo ai nostalgici di quella movida anni ottanta che decretò il successo di Almodovar, ai tipi da carri del Gay-pride che forse lo apprezzeranno, a chi soffre di insonnia (l’effetto Morfeo è superiore anche a quello dei film sud coreani).
Il film lo sconsigliamo a tutti ed in particolare a quelli che hanno paura di volare ed a quelli che con fatica lavorano su se stessi per diventare politically correct.


Lallix
Voto:
Da evitare

domenica 3 marzo 2013

Educazione siberiana.
Un film di Gabriele Salvatores. Con Arnas Fedaravicius, Vilius Tumalavicius, Eleanor Tomlinson, Jonas Trukanas, Vitalji Porsnev Peter Stormare, John Malkovich. Drammatico, durata 110 min. - Italia 2013. - 01 Distribution uscita giovedì 28 febbraio 2013.

C’è chi si gode la vita, c’è chi la soffre, invece noi la combattiamo.

Transinistria. Città di Bender. Località di Fiume Basso. Qui è insediata l’affiatata comunità degli ultimi Urka, popolazione siberiana che vive il proprio ossimoro di “criminali onesti” educando i figli nel rispetto di un rigido codice criminale, in cui la violenza non è mai fine a se stessa, c’è disprezzo per soldi e droghe, rispetto e devozione per gli anziani, obbligo di protezione per i deboli e per “i voluti da Dio”.

Qui comincia la storia di Kolima e si snoda per circa dieci anni. L’amicizia con Gagarin, Mel, Vitalic, gli insegnamenti del nonno Kuzja, gli scontri con poliziotti e soldati, l’arte del tatuaggio, il carcere, l’amore impossibile con Xenja. Il passaggio duro dall’adolescenza all’età adulta con la scoperta delle sue amare ingiustizie.

Salvatores, coraggiosamente, porta sullo schermo il romanzo di Nicolai Lilin, libro dalla natura episodica e frammentaria, ricco di sensazioni ed emozioni difficili da compattare in una sceneggiatura. Il risultato è lo stravolgimento della trama e la perdita dell’essenza del libro a vantaggio di un prodotto edulcorato e più commerciale. Un film romantico per educande, senza sangue e senza violenza.

Il film lo consigliamo a tutti coloro che vivono un proprio ossimoro, agli estimatori di J. Malcovich magnifico nonno Kuzja, ieratico e violento insieme, agli estimatori di “picche” “Nagant” e “Kalasnikov”, ai patiti di tatuaggi.

Il film lo sconsigliamo a tutti quelli che, come me, hanno amato molto il libro, a quelli che non amano i film "per femmine", ai criminali disonesti.
Lallix

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