Jane Eyre.
Genere Drammatico Sentimentale. Anno 2011 Gran Bretagna. Regia Cary Fukunaga.
Cast Mia Wasikowska, M. Fassbender, Judi Dench.
Jane, strana creatura….
Cornice gotica. Cielo plumbeo, vento, natura cupa e crudele, nebbia... una pioggia battente si abbatte con violenza sulla brughiera e su una disperata fanciulla in lacrime.
La storia è nota. Questa nuova versione cinematografica del nippocaliforniano Fukunaga, sostanzialmente fedele al romanzo di Charlotte Bronte, comincia dal mezzo, mostrandoci una Jane Eyre(un‘appassionata Mia Wasikowska) che attraverso una serie di flashback, ripercorre l sua giovane vita: l’adolescenza nel terribile collegio di Lowood, il lavoro come istitutrice nell’immensa tenuta di Thornfield, l’incontro con il sarcastico e tenebroso Mr.Rochester (il virile Michael Fassbender,) la scoperta dell’amore, i segreti, le insidie, la fuga.
Il film lo consigliamo a coloro che amano la campagna inglese e l’ambientazione vittoriana, a tutte quelle donne piene di “inutile”orgoglio (e chiaramente anche di qualche pregiudizio), alle giovani governanti che hanno una storia triste da raccontare, a tutte coloro che hanno amato Mr. Darcey più del Principe Azzurro(uomo notoriamente palloso).
Il film lo sconsigliamo a coloro che non amano: le pene d’amore, le donne orgogliose e piene di principi, i castelli, i cavalli, il tè caldo ad ogni ora e quell’idea malsana di recuperare una felicità negata.
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Da non perdere
Qesto è il peggiore giorno della mia vita.
Brooklyn, asfittico interno borghese: grandi finestroni, parquet, tappeti, libri d’arte, tulipani.
La media borghesia incontra l’alta borghesia.
I coniugi Longstreet, padroni di casa, aspettano i Cown…. I loro figli adolescenti si sono picchiati nel parco e loro hanno deciso di risolvere civilmente la questione.
Così passando da una fetta di torta ed una tazza di caffè, ad un più autentico whisky e sigaro, le due coppie si studiano, si confrontano, si scontrano.
Polanski porta sullo schermo la piece teatrale di Iasmina Reza chiudendo in un salotto tre premi oscar ed un aspirante tale, per confezionarci un lungo litigio in tempo reale. Il risultato è puro esercizio di stile e gli attori, neanche a dirlo, sono bravissimi(io ho preferito su tutti Christofer Waltz)…tuttavia non c’è sorpresa e la prevedibilità e la noia regnano sovrane.
Il film, infatti, è freddo, senza essere né cattivo, né pungente e l’ipocrisia che aleggia nel salotto per tutta l’interminabile discussione che coinvolge i personaggi, è la stessa che percepisce lo spettatore, difronte all'operato del regista.
Il film lo consigliamo: agli estimatori del regista, a quelli che hanno un figlio pazzoide ed ai dentisti(due incisivi rotti sono sempre una bella notizia).
Il film lo sconsigliamo: a quelli che credono nel dio della carneficina, agli scrittori di un libro solo ed a tutti gli attivisti delle “buone cause”.
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Fa curriculum..
Lallix
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Valzer con Bashir
(Waltz With Bashir)Regia: Ari Folman Montaggio: Nilli Feller Musiche: Max Richter (II)Paese: Germania, Francia, Israele 2008 Genere: Animazione Durata: 87 MinFormato: Colore
“Puoi dimenticare il passato…ma il passato non si dimentica di te”
E’ buio. Soffia il vento. Piove, una notte di angoscia e di immagini laceranti, 26 cani inferociti che ti inseguono…., corri, sudi, hai paura, … i loro latrati ti entrano nello stomaco e loro correndo, tutto travolgono. Il sudore, il buio, il vento, la pioggia è un incubo…Un urlo, il tuo. Sei sveglio!
Così un amico confessa al regista israeliano Ari Folman il suo incubo ricorrente e quel che gli resta dei giorni che portarono al massacro di Sabra e Chatila. Spiega che ha la certezza del numero dei cani, perché sono tutti quelli che ha ucciso durante l’occupazione in Libano. I cani abbaiando, avvertivano i palestinesi dell’imminente arrivo dei soldati israeliani.
Folman lo guarda, era con lui in Libano durante l’occupazione del 1982, ma si accorge di aver rimosso ogni immagine, ogni ricordo. Così si mette alla ricerca dei suoi commilitoni e dei loro ricordi, per ricostruire anche i propri. Cerca le immagini e i racconti di quei giorni….ma cerca forse molto di più…la certezza di non avere responsabilità, lui e i suoi troppo giovani compagni, nel massacro dei campi profughi palestinesi.
Ogni intervista, ogni racconto è un flashback, un’immagine della guerra e tutte queste immagini formeranno un ricordo….
Questo adrenalinico cartoon a colori non è una lezione di storia, ma un’opera sulla memoria personale e condivisa, sulla sua perdita o sulla sua rimozione. Una sorta di inchiesta un po’ onirica ed un po’ surreale, dove tra allucinazioni, sensi di colpa, musica classica e rock anni ottanta i protagonisti vanno alla ricerca dei loro ricordi, per ricostruire i due tragici giorni dei massacri di Sabra e Chatila.
La storia, i falangisti maroniti, Bashir Gemayel, la sua morte, il massacro dei palestinesi, le responsabilità di quelle morti, Sharon “che dorme” sono un’altra storia……
resta il soldato israeliano che spara con il suo mitra all’impazzata sotto il manifesto di Bashir e sembra una danza(da qui il titolo).
Questo film lo consigliamo a chi non ha pregiudizi.
Lo sconsigliamo ha chi ha poca memoria ed a chi ha deciso di perderla.
Lallix
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DA NON PERDERE
Non lasciarmi.
"Forse nessuno ha compreso la propria vita, nè sente di aver vissuto abbastanza."
Un tempo sospeso in un passato non lontano o in un futuro vicino, una luce fluorescente scalda appena il paesaggio, l'atmosfera è asettica e malinconica.
Campagna inglese, il vento soffia lontano, Hailsham è un collegio imponente... Il coro, i bambini in divisa, la preside severa(Charlotte Rampling), il cortile, le lezioni... la ricerca della creatività, i lavoretti per Madame.... i “cottage”, il destino dei giovani allievi... le “donazioni”.
Katy,(Kejra Knightley) Ruth(C. Mullighan) e Tommy(A. Garfield) crescono senza passato e con un futuro già delineato che accettano con grazia e rassegnata consapevolezza, senza ribellione, dividendosi amicizia, amore, e disperazione.
Loro sono speciali.... ma sono diversi, anche se, il loro sentire è molto umano.
Il film è tratto da un bellissimo libro di Hishiguro a metà tra fantascienza, etica e romanticismo, che il regista Romenek(che purtroppo non è Ivory) con onestà e mitezza porta sullo schermo, per dimostrarci che il ciclo di vita dei cloni reca con sé la consapevolezza del destino, anche umano, di non aver vissuto abbastanza.
Il film lo consigliamo alle anime candide, a coloro che silenziosamente si amano, agli amici che si sono ritrovati, agli scienziati sensibili, ai portatori/dispensatori di cleenex a cinema.
Il film lo sconsigliamo agli ipocondriaci, agli scienziati pazzi, a quelli che vanno a cinema solo per il cinepanettone, alla pecora Dolly.
| Da non perdere
Lallix