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Manda la tua recensione sui films, libri, spettacoli teatrali, ristoranti e tutto quello che può servire a trascorrere una piacevole serata utilizzando questo link... e non dimenticare di dare il tuo voto!

lunedì 21 novembre 2011

Il cuore grande delle ragazze

Il cuore grande delle ragazze.

Sentimentale.Italia 2011. 85min.Musiche Lucio Dalla. Regia Pupi Avati. Cast Michela Ramazzotti Cesare Cremonini. Andrea Roncato, Gianni Cavina.

“Sarà mica che non mi sposo, io oggi devo assolutamente fare l’amore”.

Anni trenta, da qualche parte nella campagna bolognese tra realismo, maschilismo, amori e favola. Due famiglie incrociano i loro destini. I Vigetti sono contadini, gli Osti i loro padroni.I primi hanno tre figli, Edo, il più piccolo (l’intellettuale di famiglia: è la terza volta che frequenta la terza elementare), Sultana (lunghe trecce e lunghe attese) e Carlino (un dongiovanni con l’alito che sa di biancospino a cui nessuna donna sa resistere).Sisto Oste ha due figlie non più giovani, ma ancora signorine, Maria e Amabile(solo di nome), una seconda moglie(quasi vergine quando lo ha sposato), una figliastra, Francesca, bellissima.

Carlino, per salvare la sua famiglia dal baratro economico, dovrà sacrificarsi e sposare una delle ricche e attempate signorine, così ,ogni sera si reca a casa loro e corteggia entrambe, ma quando arriverà il momento di decidere chi scegliere…..apparirà Francesca ed i progetti di tutti cambieranno. Avati fa un altro passo indietro nei suoi ricordi familiari, regalandoci la storia del nonno e di quel mondo rurale, un po’ romantico ed un po’ cinico. L’affresco non è dei meglio riusciti, ma il risultato è comunque leggero e piacevole.

Il film lo consigliamo ai nostalgici, agli “sciupafemmine”, ai nonni un pò puttanieri, ed a quelli che per uno moto farebbero follie.

Il film lo sconsigliamo a chi non ama Avati, alle femministe a quelli con l’alito pesante.

  Voto: Interessante

Lallix

mercoledì 19 ottobre 2011

Jane Eyre

Jane Eyre. Genere Drammatico Sentimentale. Anno 2011 Gran Bretagna. Regia Cary Fukunaga. Cast Mia Wasikowska, M. Fassbender, Judi Dench. Jane, strana creatura….
Cornice gotica. Cielo plumbeo, vento, natura cupa e crudele, nebbia... una pioggia battente si abbatte con violenza sulla brughiera e su una disperata fanciulla in lacrime.
La storia è nota. Questa nuova versione cinematografica del nippocaliforniano Fukunaga, sostanzialmente fedele al romanzo di Charlotte Bronte, comincia dal mezzo, mostrandoci una Jane Eyre(un‘appassionata Mia Wasikowska) che attraverso una serie di flashback, ripercorre l sua giovane vita: l’adolescenza nel terribile collegio di Lowood, il lavoro come istitutrice nell’immensa tenuta di Thornfield, l’incontro con il sarcastico e tenebroso Mr.Rochester (il virile Michael Fassbender,) la scoperta dell’amore, i segreti, le insidie, la fuga.
Il film lo consigliamo a coloro che amano la campagna inglese e l’ambientazione vittoriana, a tutte quelle donne piene di “inutile”orgoglio (e chiaramente anche di qualche pregiudizio), alle giovani governanti che hanno una storia triste da raccontare, a tutte coloro che hanno amato Mr. Darcey più del Principe Azzurro(uomo notoriamente palloso).
Il film lo sconsigliamo a coloro che non amano: le pene d’amore, le donne orgogliose e piene di principi, i castelli, i cavalli, il tè caldo ad ogni ora e quell’idea malsana di recuperare una felicità negata.
Da non perdere

venerdì 30 settembre 2011

Carnage. Un film di Roman Polanski. Con Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly. Drammatico, durata 79 min. - Francia, Germania, Polonia, Spagna 2011. - Medusa uscita venerdì 16 settembre 2011.

Qesto è il peggiore giorno della mia vita.

Brooklyn, asfittico interno borghese: grandi finestroni, parquet, tappeti, libri d’arte, tulipani. La media borghesia incontra l’alta borghesia.

I coniugi Longstreet, padroni di casa, aspettano i Cown…. I loro figli adolescenti si sono picchiati nel parco e loro hanno deciso di risolvere civilmente la questione. Così passando da una fetta di torta ed una tazza di caffè, ad un più autentico whisky e sigaro, le due coppie si studiano, si confrontano, si scontrano.

Polanski porta sullo schermo la piece teatrale di Iasmina Reza chiudendo in un salotto tre premi oscar ed un aspirante tale, per confezionarci un lungo litigio in tempo reale. Il risultato è puro esercizio di stile e gli attori, neanche a dirlo, sono bravissimi(io ho preferito su tutti Christofer Waltz)…tuttavia non c’è sorpresa e la prevedibilità e la noia regnano sovrane. Il film, infatti, è freddo, senza essere né cattivo, né pungente e l’ipocrisia che aleggia nel salotto per tutta l’interminabile discussione che coinvolge i personaggi, è la stessa che percepisce lo spettatore, difronte all'operato del regista.

Il film lo consigliamo: agli estimatori del regista, a quelli che hanno un figlio pazzoide ed ai dentisti(due incisivi rotti sono sempre una bella notizia). Il film lo sconsigliamo: a quelli che credono nel dio della carneficina, agli scrittori di un libro solo ed a tutti gli attivisti delle “buone cause”.

Voto: Fa curriculum..

Lallix

mercoledì 4 maggio 2011

Valzer con Bashir

Valzer con Bashir (Waltz With Bashir)Regia: Ari Folman Montaggio: Nilli Feller Musiche: Max Richter (II)Paese: Germania, Francia, Israele 2008 Genere: Animazione Durata: 87 MinFormato: Colore

“Puoi dimenticare il passato…ma il passato non si dimentica di te”

E’ buio. Soffia il vento. Piove, una notte di angoscia e di immagini laceranti, 26 cani inferociti che ti inseguono…., corri, sudi, hai paura, … i loro latrati ti entrano nello stomaco e loro correndo, tutto travolgono. Il sudore, il buio, il vento, la pioggia è un incubo…Un urlo, il tuo. Sei sveglio!

Così un amico confessa al regista israeliano Ari Folman il suo incubo ricorrente e quel che gli resta dei giorni che portarono al massacro di Sabra e Chatila. Spiega che ha la certezza del numero dei cani, perché sono tutti quelli che ha ucciso durante l’occupazione in Libano. I cani abbaiando, avvertivano i palestinesi dell’imminente arrivo dei soldati israeliani. Folman lo guarda, era con lui in Libano durante l’occupazione del 1982, ma si accorge di aver rimosso ogni immagine, ogni ricordo. Così si mette alla ricerca dei suoi commilitoni e dei loro ricordi, per ricostruire anche i propri. Cerca le immagini e i racconti di quei giorni….ma cerca forse molto di più…la certezza di non avere responsabilità, lui e i suoi troppo giovani compagni, nel massacro dei campi profughi palestinesi. Ogni intervista, ogni racconto è un flashback, un’immagine della guerra e tutte queste immagini formeranno un ricordo….
Questo adrenalinico cartoon a colori non è una lezione di storia, ma un’opera sulla memoria personale e condivisa, sulla sua perdita o sulla sua rimozione. Una sorta di inchiesta un po’ onirica ed un po’ surreale, dove tra allucinazioni, sensi di colpa, musica classica e rock anni ottanta i protagonisti vanno alla ricerca dei loro ricordi, per ricostruire i due tragici giorni dei massacri di Sabra e Chatila. La storia, i falangisti maroniti, Bashir Gemayel, la sua morte, il massacro dei palestinesi, le responsabilità di quelle morti, Sharon “che dorme” sono un’altra storia……
resta il soldato israeliano che spara con il suo mitra all’impazzata sotto il manifesto di Bashir e sembra una danza(da qui il titolo). Questo film lo consigliamo a chi non ha pregiudizi.
Lo sconsigliamo ha chi ha poca memoria ed a chi ha deciso di perderla.
Lallix
Voto:
DA NON PERDERE

venerdì 1 aprile 2011

Non lasciarmi

Non lasciarmi.
Un film di Mark Romanek. Con Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira Knightley, Isobel Meikle-Small, Ella Purnell. Charlotte Rampling. Titolo originale Never Let Me Go. Drammatico, durata 103 min. - USA, Gran Bretagna 2010 .
"Forse nessuno ha compreso la propria vita, nè sente di aver vissuto abbastanza."

Un tempo sospeso in un passato non lontano o in un futuro vicino, una luce fluorescente scalda appena il paesaggio, l'atmosfera è asettica e malinconica.
Campagna inglese, il vento soffia lontano, Hailsham è un collegio imponente... Il coro, i bambini in divisa, la preside severa(Charlotte Rampling), il cortile, le lezioni... la ricerca della creatività, i lavoretti per Madame.... i “cottage”, il destino dei giovani allievi... le “donazioni”.
Katy,(Kejra Knightley) Ruth(C. Mullighan) e Tommy(A. Garfield) crescono senza passato e con un futuro già delineato che accettano con grazia e rassegnata consapevolezza, senza ribellione, dividendosi amicizia, amore, e disperazione.
Loro sono speciali.... ma sono diversi, anche se, il loro sentire è molto umano.
Il film è tratto da un bellissimo libro di Hishiguro a metà tra fantascienza, etica e romanticismo, che il regista Romenek(che purtroppo non è Ivory) con onestà e mitezza porta sullo schermo, per dimostrarci che il ciclo di vita dei cloni reca con sé la consapevolezza del destino, anche umano, di non aver vissuto abbastanza.

Il film lo consigliamo alle anime candide, a coloro che silenziosamente si amano, agli amici che si sono ritrovati, agli scienziati sensibili, ai portatori/dispensatori di cleenex a cinema.
Il film lo sconsigliamo agli ipocondriaci, agli scienziati pazzi, a quelli che vanno a cinema solo per il cinepanettone, alla pecora Dolly.
Da non perdere
Lallix

martedì 15 marzo 2011

il cigno nero

Il cigno nero. Un film di Darren Aronofsky. Con Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey, Winona Ryder. Sebastian Stan. Titolo originale Black Swan. Thriller, durata 110 min. - USA 2010. - 20th Century Fox

L’unico vero ostacolo al tuo successo sei tu. Liberati da te stessa. Perditi, Nina.

New York City Ballet, parquet, specchi, sbarre, corpi flessuosi segnati dal sudore, dalla sofferenza e dal sacrificio. Thomas Leroy, il direttore della compagnia di ballo ha deciso di allestire una nuova versione del Lago dei Cigni.

Nina è algida, eterea, ha talento ed una tecnica eccellente. Nina coltiva il sogno della sua vita, il ruolo del cigno. Lei è perfetta per poter portare sulla scena Odette, ma dovrà trovare in sé la passionalità, l’ardore e la malvagità per poter interpretare anche Odile, il cigno nero. Intrappolata in un’infanzia infinita, di cui è custode una madre frustrata, farà di tutto per diventare quel che Leroy le chiede. Scoprirà il suo lato oscuro ed otterrà il sospirato ruolo.

La sera della prima segnerà il trionfo di Nina, capace di racchiudere, nella sua superba interpretazione, la purezza e il candore, ma anche la perversione e la perfidia.

Dubbi, angosce, deliri onirici, sdoppiamenti di personalità, allucinazioni, desideri, passioni, sesso, sogni, proiezioni della realtà, paure, insomma un trolley meraviglioso per Freud. Il film che ha avuto una gran quantità di premi (anche se me ne sfugge il motivo)è ben fatto e con la sua atmosfera claustrofobica riesce abbastanza a tener viva la tensione, però è freddo e prevedibile, insomma il classico suppostone americano.

Il film lo consigliamo agli schizzofrenici (anche senza TSO), alle acque chete, alle ballerine, a tutti coloro che hanno un animo diviso a metà (una roba tipo dionisiaco/apollineo), alle estimatrici di Vincent Cassel(invecchia bene).

Il film lo sconsigliamo alle mamme frustrate e a chi vive sulle punte.   

  Fa curriculum. Lallix

domenica 13 marzo 2011

Another Year

Another Year.
GENERE: Commedia, Drammatico ANNO: 2010 DATA: 04/02/2011 NAZIONALITÀ: Gran Bretagna REGIA: Mike Leigh.CAST: Jim Broadbent, Lesley Manville, Ruth Sheen, Peter Wight, Oliver Maltman, David Bradley.
Non sempre la vita è generosa.
Londra, villette a schiera con giardino ben curato. Quadro di un interno di famiglia allargato. Un altro anno e quattro stagioni che si susseguono, scandite dai prodotti dell’orto. Per ciascuna un trancio di vita. Si parte dalla primavera.
Gerri e Tom sono un’affiatata coppia che vive insieme da quarantanni, lei è una psicologa, lui un geologo, si amano, si comprendono, hanno gli stessi interessi: cucinano, ricordano, parlano, coltivano l’orto. Tutto intorno un universo piccolo, del quale sembrano occuparsi con infinita abnegazione.
Mary, segretaria nella clinica dove lavora Gerri, è una donna ancora bella che vede il suo corpo spegnersi senza carezze, con l’unico calore che le arriva dal fondo del bicchiere…Cerca lo sguardo e la complicità di uomini più giovani e si illude(sempre meno) di aver diritto ad un futuro. Ken, amico di Tom, anche lui solo, è alle soglie della pensione, senza affetti e senza più prospettive, se non quelle alcoolico alimentari. Joe, figlio trentenne della coppia è un avvocato dei poveri, che dopo aver tanto aspettato, incontrerà l’amore fidanzandosi con Katie, terapista per anziani. Il fratello di Tom rimasto vedovo all’improvviso è inerme dinanzi ad un figlio aggressivo e senza parole dinanzi al resto del mondo.
Su tutta questa disperazione e solitudine Tom e Gerri aleggiano con la loro melassa(biologica) di perfezione e finta bontà da sinistri radical chic. Ci dispiace per il bravo M. Leigh, ma il film è irritante, i personaggi sono insopportabili, i protagonisti sono autoreferenziali ed hanno l’empatia delle Montagne russe che dire ancora…. da due che si chiamano Tom e Gerri ci si aspetta, non dico, la simpatia ma almeno un po’di leggera e perfida ironia.
Il film lo consigliamo ai professionisti del politicamente corretto, a quelle che “sai stasera devo uscire con la Gina… poverina è tanto giù”, a quelli che hanno un compagno di cui si lamentano con i loro amici che, loro malgrado, sono disperatamente soli; a quelli che chiacchierano ore con i loro amici senza porsi il problema di se questi sono felici, a quelli che le vere soddisfazioni della vita sono…i pomodori coltivati nel proprio orto, a Giuliano Ferrara perché sono queste idee della sinistra che fanno vincere le elezioni al Cavaliere.
Il film lo sconsigliamo ai malati di solitudine, agli amici di Bacco, ai consumisti sfrenati, a tutte quelle ragazze vintage sopra i cinquanta che vivono attaccate al collo…di una bottiglia!      
  Fa curriculum.

Lallix

martedì 22 febbraio 2011

IL PADRE E LO STRANIERO

IL PADRE E LO STRANIERO.
    Una Roma diversa dai contorni mediorientali…
Diego(Alessandro Gassman) è un triste impiegato ministeriale alle prese con un matrimonio minato dalla difficoltà e dal dolore per un figlio disabile.
Walid(Amr Waked) è un misterioso ed affascinante uomo d’affari siriano, anche lui con un piccolo bambino malato.
Il destino(e forse non solo quello) farà incontrare i due uomini nel centro specializzato dove portano a curare i loro figli, ne nascerà una profonda amicizia ma anche un confuso intrigo internazionale tra servizi segreti, bombe ed improvvise sparizioni.
Il film tratto da un romanzo di Giancarlo Di Cataldo è un racconto sulla diversità, quella dello straniero e quella di un bambino disabile. Ricky Tognazzi descrive il percorso umano che porta alla conscenza/amicizia con un siriano e quello assai difficile che porta dell’accettazione di un figlio disabile ed alla capacità di un amore più grande e sofferto....ma lo fa senza nessuna originalità tra massime di spicciola saggeza mediorientale e cinismo occidentale.
Il risultato è un polpetta di luoghi comuni e buoni sentimenti.
Il film lo consigliamo alle donne affascinate dalla fotografia….e dal canone estetico(i due protagonisti fanno decisamente sangue!) a quelli che soffrono di insonnia e che per dormire hanno bisogno della poltrona del multisala, a quelli che devono espiare un piccolo peccato.
Il film lo sconsigliamo a tutti gli altri soprattutto, se hanno avuto una dura giornata di lavoro.  
  Fa curriculum.

Lallix

venerdì 18 febbraio 2011

GIANNI E LE DONNE

Gianni e le donne.
Gianni, la verità è che tu bevi troppo. Ma perché bevi così? Mamma tu lasci a metà bottiglie da 150 euro, ecco perché bevo!
Estate romana, tra Trastevere e l’Ara Pacis, Gianni, baby pensionato poco più che sessantenne, trascina nella sua ALFA 164 la propria esistenza….trascorre le sue giornate indolenti, prendendosi cura con gentilezza, della madre (la fantastica Valeria Bendoni, già madre di Di Gregorio nel precedente film) della figlia, presa dalla sua spensierata giovinezza e dal suo inutile fidanzato, della moglie, donna omai distante, della giovane e carina vicina straniera e del suo cane, della vecchia amica cantante, delle conturbanti gemelle clienti del suo avvocato, della prorompente badante di sua madre.
Gianni ha una natura mite, premurosa, gentile, umana, ma anche indolente.... il che lo porta a subire la vita e le donne.
Gianni è circondato da donne…che non lo vedono…cioè che non lo vedono più come uomo!
De Gregorio alla sua seconda prova da regista, pur non eguagliando il Pranzo di Ferragosto, ci regala un film gentile e malinconico con un protagonista che è solo ed invecchia solo in una società che non sembra prevedere più la possibilità di invecchiare e quando accade, ciò, condanna all’invisibilità.
Il film lo consigliamo a quelli che non lascerebbero mai una bottiglia di buon champagne a metà, a quelli che hanno scelto una bella badante per l’anziana madre, a quelli che…non sono sempre beati tra le donne, a quelli che …..vergognandosi sognano una nottata di Bunga Bunga.
Il film lo sconsigliamo a quelli che trascorrono più nottate di bunga bunga.
Interessante. Lallix

venerdì 28 gennaio 2011

LA VERSIONE DI BARNEY

La versione di Barney(Barney's Version). GENERE: Commedia, DrammaticoANNO: 2010 DATA: 14/01/2011NAZIONALITÀ: Canada, ItaliaREGIA: Richard J. LewisCAST: Paul Giamatti, Rachelle Lefevre, Dustin Hoffman, Rosamund Pike, Bruce Greenwood, Minnie Driver.
Ma ho anch'io i miei principi. Non ho mai venduto droga, armi e cibi dietetici.
Canada, Montreal, Barney Panofschy, è un godereccio, strafottente, cinico, ironico, affascinante, tripudio del politicamente scorretto. E’ un ebreo, figlio di un irriverente e gaudente poliziotto (bravissimo Dustin Hoffman). Barney è un produttore di grande successo di immondizia televisiva, che, alla soglia della mezza età, decide di ripercorrere la sua vita, dando la sua versione della prematura scomparsa dell’amico Boogie(un gran figo).
I ricordi ruotano attraverso la descrizione delle tre mogli: Clara, eccentrica pittrice, sposata per necessità in gioventù, la seconda signora Panosfky, insulsa miliardaria (così insignificante da non essere ricordata neanche col suo nome), sposata per convenzione, e Miriam donna di grande fascino e cultura, sposata per amore.
Il regista Richard J. Lewis, trasferisce sullo schermo il magnifico romanzo di Mordecai Richler onorando l’essenza del libro, ma perdendo lo spirito caustico e l’umorismo yiddish che hanno fatto di Barney un amico impagabile. Chi non ha letto il libro troverà il film bello…gli altri sentiranno la mancanza della voce fuori campo di Barney.
Giamatti è molto bravo ....ma non è il mio Barney!
Il film lo consigliamo agli irriverenti, ai dissipati, agli sbruffoni, agli scorretti, ai malinconici, a tutti gli uomini bruttini e interessanti portatori gaudenti di trolley sotto gli occhi e di pance drappeggiate sui pantaloni, ai Panofskyani(una specie di categoria dello spirito… chi lo è sa di appartenervi) il film lo sconsigliamo ai non bevitori, ai non fumatori, ai non scopatori e a tutti quelli che conducono vite morigerate, ma soprattutto al modello “seconda signora Panofsky”(altra specie di categoria dello spirito anche se chi vi appartiene non lo sa).
Voto: Interessante. Lallix