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Manda la tua recensione sui films, libri, spettacoli teatrali, ristoranti e tutto quello che può servire a trascorrere una piacevole serata utilizzando questo link... e non dimenticare di dare il tuo voto!

lunedì 19 novembre 2012

ARGO

ARGO
Un film di Ben Affleck. Con Ben Affleck, Bryan Cranston, Alan Arkin, John Goodman, Victor Garber. Titolo originale Argo. Drammatico durata 120 min. - USA 2012. - Warner Bros Italia.
Non avete un’idea migliore di questa?
Questa è la migliore cattiva idea che abbiamo avuto.

Iran. Tehran.. E’ il 4 Novembre 1979 lo scià Reza Pahlavi si è rifugiato negli Usa ma il suo popolo lo vorrebbe in patria, giustiziato, possibilmente appeso ad un palo.
Una folla di rivoluzionari inferociti assalta l’Ambasciata americana e cattura 52 ostaggi. Altri sei riescono a fuggire trovando ospitalità dall’ambasciatore canadese, ma anche qui non sembrano essere al sicuro.
La CIA organizza una missione di esfiltrazione affidandola all'esperto Tony Mendez che dovrà riportare a casa i sei funzionari americani.
Afflek scegliendo l'episodio più edificante(per gli americani) dell'assolto dei rivoluizionari all'ambasciata USA fonde azione, ironia e dramma storico, costruendo un trhiller che funziona, capace di tener alta la tensione per tutta la durata del film.

Il film lo consigliamo a chi non conosceva la parola esfiltratore, agli appassionati di cinema che come i seguaci dell'Ayatollah si lasciano affascinare dalla magia delle settima arte, ai detrattori di Ben Afflek perché dirige egregiamente il film, recita, rinunziando all’espressione di Big Jim con cappello e senza cappello e con quella barbetta un po’ da talebano è anche affascinante.

Il film lo sconsigliamo alle guardie della rivoluzione islamica e asssociati, agli estimatori dei film dessy, dove non succede nulla ed un coreano dal volto inespressivo stà tutto il tempo a guardare il fiume che scorre.

Lallix
Da non perdere

lunedì 5 novembre 2012

Skyfall

Skyfall.

Un film di Sam Mendes. Con Daniel Craig, Judi Dench, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Naomie Harris Berenice Marlohe, Ben Whishaw, Albert Finney. Azione, durata 143 min. - USA, Gran Bretagna 2012. - Sony Pictures.

Una pistola e una radio, non è Natale! Ti aspettavi una penna esplosiva?Sono articoli che non usiamo più da un pezzo.

Istanbul, un file prezioso da recuperare…vicoli stretti, suq, corpi in aria, sparatorie, inseguimenti in auto, in moto sui tetti, sui treni, uno sparo un salto nel vuoto tra i flutti di una cascata. Il film comincia nel migliore dei modi con un tripudio di adrenalina.
L’MI6, la sua sede, il sistema informatico e soprattutto il suo capo sono messi sotto scacco da un eccentrico e crudele ex agente, Silva (un Javier Bardem biondo ma cattivo quasi quanto l’Anton di Non è un paese per vecchi) che ha deciso di vendicarsi per il tradimento subito.
James Bond è chiamato a difendere ancora una volta la Patria, l’MI6 ed M.

Sam Mendes costruisce un film impeccabile, raffinato, ironico, avvincente, ricco di citazione cinematografiche  e di splendide immagini che ci regala un James Bond più moderno e umano.

Il film lo consigliamo a chi ha un debole per l’agente con licenza di uccidere, alle ragazze un po’ vintage perché Daniel Craig che fa gli addominali è uno spettacolo (a proposito perché i quarantenni che frequento io non potrebbero camminare su un tetto neanche in caso di sonnambulismo?)

Il film lo sconsigliamo agli estimatori dell’Aston Martin, la fine che le è riservata è un durissimo colpo al cuore, a Renzi perché come dice Bond”la giovinezza non è garanzia di innovazione”

Lallix
Da non perdere

giovedì 1 novembre 2012

E' stato il figlio


È stato il figlio.


Un film di Daniele Ciprì. Con Toni Servillo, Giselda Volodi, Aurora Quattrocchi, Benedetto Ranelli, Alfredo Castro. Drammatico, durata 90 min. - Italia 2012. - Fandango.


Ma che fai? stai pazzianno?

Periferia di Palermo. Palazzi fatiscenti, squallore diffuso, vita meschina, colori non colori, dove persino il sole e il mare sembrano aver lasciato il posto alla loro controfigura. Periferia dell’umanità.

I Ciraulo sono una famiglia di poveracci. L’unico che ha un lavoro è Nicola che raccoglie ferro vecchio nelle navi in disarmo, maldestramente aiutato dal vecchio padre e dal figlio. L’improvvisa e tragica morte della figlia Serenella, colpita per errore da una pallottola, ed il risarcimento danni dato dallo stato per la tragica fine della bambina, cambierà la vita della famiglia.
Il riscatto sembra essere affidato ad una mercedes ma in questa tragedia moderna non c’è posto per il riscatto.

Ciprì costruisce, attraverso una splendida fotografia, una storia grottesca e tragica in cui, con tono apparentemente lieve, tratteggia la desolazione dei personaggi e dell’ambiente in cui vivono, regalandoci una nuova versione della commedia all’italiana.

Il film lo consigliamo ai fans di Servillo(in stato di grazia più del solito), ai proprietari di Mercedes, alle nonne che comandano e che hanno sempre comandato in famiglia.

Il film lo sconsigliamo agli avvocati come al solito mal rappresentati, ai figli che come sempre accade pagano le colpe dei padri.

 Lallix
Interessante




lunedì 24 settembre 2012

Bella addormentata

Bella addormentata.
Un film di Marco Bellocchio. Con Toni Servillo, Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Maya Sansa. Pier Giorgio Bellocchio, Brenno Placido, Fabrizio Falco, Gianmarco Tognazzi, Roberto Herlitzka, Gigio Morra. Drammatico, durata 110 min. - Italia 2012. - 01 Distribution uscita giovedì 6 settembre 2012.
La vita è una condanna a morte, quindi non c'è tempo da perdere.

Sono i primi giorni di febbraio del 2009, l’Italia è divisa in due sul caso di Eluana Englaro.
Gli assassini da una parte, i buoni dall’altra: gli uni a rivendicare quello che per molti è un sacrosanto diritto civile, gli altri a rivendicare un preminente diritto alla vita, anche laddove di vita non ne è rimasta molta. Su questo sfondo Bellocchio innesta quattro personaggi che dovrebbero rappresentare,  forse, parte di quella crisi di coscienza che attraversa il paese.

Il senatore del PDL dilaniato da una crisi di coscienza: il dovere di scuderia imposto dal partito, una visione laica della vita, il ricordo della sua vicenda personale. Sua figlia Maria che corre ad Udine, alla clinica La Quiete, per protestare contro l’interruzione del trattamento a Eluana ed incontra Roberto e suo fratello che sono su posizioni opposte alla sua. Il dott. Pallido che cerca di salvare un’ex tossica che cerca, invece, in tutti i modi di suicidarsi. Una grande attrice che ha rinunciato alla sua vita reale per chiudersi in un mondo di illusione sperando che la sua giovane figlia si risvegli dal coma.
Il film, al di là dei convincimenti personali, ha ottimi attori ed è ben fatto, però è poco credibile e non convince lo spettatore che resta tiepido difronte a tanta inutile teatralità. I sedici minuti di applausi a Venezia, mi sono sembrati eccessivi. 
Il film lo consigliamo a chi ancora si interroga se l'eutanasia sia un atto di amore, di civiltà e libertà o un orrendo crimine.
Il film lo sconsigliamo ai politici senza distinzione ed a quel plotone di ipocriti moralisti, ai quali mai vorrei fossero demandate le scelte sulla mia libertà. 
 Lallix
Interessante




venerdì 21 settembre 2012

Gli equilibristi


Gli equilibristi

Il divorzio è per i ricchi non per gente come noi.

Giulio è un impiegato comunale quarantenne, marito di Elena, padre affettuoso e simpatico di un bambino e di un'adolescente rokettara.... la sua vita sembra scorrere serena.
L'equlibrio si incrina: Elena scopre il tradimento del marito, non riesce a perdonarlo e lo induce ad andarsena di casa.
All'improvviso, in una Roma cruda e indifferente, Giulio si trova a fare i conti con l'impossibilità di mantenere se stesso e di consentire a moglie e figli di conservare il tenore di vita precedente.
L'orgoglio, il senso di colpa, l'amore per la sua famiglia, le loro necessità....
L'equilibrio è impossibie e quella di Giulio, è, una discesa rapida in un mondo di povertà, solitudine e abbrutimento.
Il film è ansiogeno, triste, credibile e malgrado nel finale indulge al melenso, nel complesso fotografa bene una realtà sempre più diffusa.
Il film lo consigliamo a quelli che non si sono mai sposati e che quindi non sono a rischio separazione, a tutti coloro che credono che ogni separazione debba trasformarsi per forza nella guerra dei Roses.
Il film lo sconsigliamo a chi è un pò depresso, ai genitori separati  che vivono drammi simili.


Lallix
Interessante



domenica 9 settembre 2012

Libri per l'estate 4

Diary
Chuck Palahniuk. Mondadori.
Se stai leggendo queste parole, bentornato alla realtà. Ecco che cosa hai prodotto, tutto il magnifico illimitato potenziale della tua gioventù. Tutte quelle aspettative disattese. Ecco che cosa hai fatto della tua vita.
Ti chiami Peter Wilmot.
Basta che tu capisca che razza di patetico sacco di merda sei diventato.

Misty Mary Kleinman, come le mogli dei marinai, costrette a separazioni forzate, scrive un diario da quando suo marito Peter, introverso compagno di corso alla scuola d’arte, se ne è andato. Peter ha intrapreso un particolare viaggio, ha deciso di suicidarsi ma il progetto non gli è riuscito bene, così ora è in cammino o fermo, tra la vita e la morte, restando immobile nel letto di un ospedale.

Misty invece è prigioniera di Waytansea Island, idilliaca isola per il popolo delle vacanze, dove vive con la figlia Tabbi e la strana suocera, lavorando come cameriera al Waytansea Hotel, ma è prigioniera soprattutto di un misterioso e inquietante destino. Che si compirà.
Misty Kleinman non ha nulla da invidiare a Tyler Durden ed il libro scende veloce come una tequila bum bum. Grande Palahnuik.
Voto: Molto Lallix

American Psycho                                                                                                            
American Psycho
Bret Easton Ellias Einaudi.
Le puntate del Patty Winters Show che hanno mandato in onda erano soltanto repliche. La vita ha continuato ad essere una tela vuota, una soap oper, un clichè. Di umore letale ero sull'orlo della follia. La mia sete di sangue notturno ha iniziato a farsi sermpre più diurna e ho dovuto lasciare la città.

Manhattan, magnifici anni ottanta: Patrick Bateman ha 26 anni è bello, ricco, potente, frequenta palestre e locali esclusivi, ha un ottimo lavoro come broker, una casa magnifica, ha amici altrettanto belli e ricchi: Price, Van Patten Mc Dormett, ha una fidanzata Evelyn che lo guarda sognante. Bateman ha delle piccole ossessioni: consultare la sua Zagat, gestire il portafoglio Fisher, prenotare un tavolo al Dorsia, incontrare Donal Trump, noleggiare e restituire videocassette(in particolare Omicidio a luci rosse) ma anche le "corpoduro", l'alcool, la cocaina.... Bateman però non è proprio "il ragazzo della porta accanto" e la sua natura psicotica emerge in maniera esplosiva.
Nel vuoto della vita dei personaggi di questo libro c'è un pò troppo orrore.... anche per me.
VOTO: Lallix
La lunga oscura pausa caffè dell'anima.
Douglas Adams. Mondadori

Gli aereoporti sono brutti. Alcuni sono molto brutti. Certi raggiungono un livello di bruttezza che può essere solo il risultato di uno sforzo consapevole: La bruttezza degli aeroporti dipende dal fatto che sono pioeni di gente stanca e di pessimo umore che ha appena scoperto  che i propri bagagli sono sbarcati a Murmansk e gli architetti si sono sforzati di riflettere questo stato d'animo nelle loro creazioni.
Londra:il detective olistico Dirk Gently è alle prese con l’efferato delitto di un suo strano cliente e con una violenta esplosione ad Heathrow, all’imbarco del volo per Oslo.

Interconnessioni tra mondo reale e mondo divino…divinità nordiche con il problema dell’immortalità e la crisi degli adepti e poi….aquile impazzite, frigoriferi che non si ha il coraggio di aprire, distributori di coca cola, il desiderio di candide lenzuola appena stirate, cinici avvocati, contratti loschi e…”una certa patata bollente”.
Adams costruisce una simpatica storia bizzarra che però non regge alle aspettative di un titolo così suggestivo.
Voto: Moderatamente Lallix

venerdì 31 agosto 2012

Libri per l'estate 3

Sono contrario alle emozioni.
Diego De Silva. Einaudi. €16,00.
Una delle cose che ho capito di recente è che sopravvaluto la mia capacità di reggere l'alcool. E anche il dolore, l'amore, la nostalgia, le punizioni che mi autoinfliggo, le interpretazioni truccate delle cose che mi accadono e di cui mi sforzo di convincermi, l'autocritica e l'eterocritica, la faccia che mi ritrovo da un anno a questa parte, l'attività fisica, i pochi clienti che mi telefonano di domenica.....

Vincenzo Malinconico è tornato con tutto il suo bagaglio di nevrosi, paradossi, elucubrazioni mentali, spaziando dalla claustrofobia del prossimo, alle emozioni intese come una specie di patrimonio dell'umanità, dalla sfiga per annate, ai responsabili dei palinsesti televisivi... dal croccante Algida al cacao, alla fosforescenza biologica di Sharon Stone...per planere maliziosamante sulla discografia di Raffellla Carrà ............. su tutto questo, nulla può Mr. Wolf(in onore di Pulp Fiction), il suo psicoterapeuta.
Diego De Silva eleva la pippa mentale a categoria del pensiero.... il risultato non ha la coerenza di Non avevo capito niente, ma è un tripudio di ironia e pensieri esagonali.

Voto: Molto Lallix 






Due storie sporche
Allan Bennet. Adelphi €.16,00.
Spesso Mrs. Donaldson aveva la sensazione che Gwen si fosse autoeletta rappresentante interra di suo padre.
Secondo la madre di Graham ebrei e cattolici erano fatti della stessa pasta: gli ebrei sguazzavano tra le feste comandate, i cattolici tra i figli.
Il matrimonio è un sodalizio: i belli si sposano tra di loro e tutti gli altri raccattano gli avanzi.

Due storie di signore non più giovani, di desideri più o meno appagati, di cose non dette.
In Mrs Donaldson ringiovanisce la protagonista, vedova di un marito rassicurante e noioso, per far fronte alle necessità della vita lavora come paziente simulato in una clinica universitaria e affitta camere a giovani studenti. Dall'incontro con i nuovi amici troverà un modo inconsueto di ringivanire.
In Mrs Forbes non deve sapere la protagonista ha un marito di cui non è troppo fiera, un figlio amatissimo e bellissimo, Grahm che decide di sposare una donna brutta e dal nome insulso, Betty. Nulla è come appare: c'è chi non vede e chi non vuole vedere.
Da qui parte il racconto e  sembra voler assicurare che la felicità può fondarsi anche su solide bugie.
Il libro si legge velocemente, ma Bennet non è Wodehouse e l'ironia è solo un sottofondo silenzioso e lontano.
Voto: Moderatamente Lallix

lunedì 30 luglio 2012

Libri per l'estate 2

 
Tony Pagoda e i suoi amici.
Paolo Sorrentino. Feltrinelli €.14,00.
I dieci motivi per cui vale la pena vivere secondo Tony Pagoda:
1)L'ebbrezza impagabile di andare a letto solo con le donne degli altri.
2)Provare a vivere onestamente non riuscirci, e dire con soddisfazione: però ci ho provato.
3)Tornare a casa infelici e inermi, ma privi di senso di colpa.
4) Constatare, con un sorriso, che il down è stato inferiore al picco d'eccitazione procurato dalle droghe e dall'alcol.
5) Decapitare, con una scibola antica le teste di tutti i genitori ossessionati esclusivamente dall'educazione dei figli...

Non 'è l'elogio della "sfumatura" di "Hanno tutti ragione"(libro che consiglio di leggere) ma Tony Pagoda è come Barney Panofsky (La versione di Barney è libro che deve essere letto assolutamente), il sogno di ogni scrittore...e se i suoi amici non sono altrettanto speciali, il libro va letto per un atto di devozione.

Voto: Molto Lallix




Baci a colazione.
Gaetano Cappelli.Marsilio €.16,00.
Risuleremmo banali se dicessimo che uno dei motivi per cui si frequentano certe mostre è il buffet?Sopratutto poi se si pensa ai progressi fatti in questi ultimi anni nel campo del catering verso pietanze sempre più gradevoli anche alla vista -volete mettere la delizia minimalista di piccoli carpacci di tonno e le vaschette rilucenti di riso selvaggio.

Quercia del Terzo Salmo. Saturnia, una bellissima Spa dall'ambientazione new age. Qui si è rifuggiata Serena Drago, scrittrice di best seller, la cui improvvisa morte dell'amato, navigatore solitario, ha lasciato nello sconforto e nell'impossibilità di scrivere, gettando nella disperazione più totale il suo cinico editore. Invidie, gelosie, opportunismi, amori di comodo e amori scomodi. Questo breve romanzo, allegro, leggero, scanzonato è la classica lettura da ombrellone e si gusta come l'ultima copia di novella 2000(quella che si fa finta di non aver mai letto in tutta la propria vita)spaziando allegramente tra relazioni di veline e calciatori.
Voto: Lallix.


La carta più alta.
Marco Malvaldi.Sellerio. €.13,00.
Massimo era consapevole di avere una memoria da bambino autistico, affidabile al cento per cento per cifre, date, testi e angherie vere e presunte, ma decisamente poco funzionante per le facce.

Pineta, immaginario paesino balneare della Toscana. BarLume, il tavolino sotto l'olmo: Aldo, Ampelio, Gino e Pilade, pensionati arguti e irriverenti, tra una briscola, una giocata a biliardo ed una bevuta trascorrono le loro giornate allietando il "barrista" Massimo e spettegolando amabilmente sui fatti del paese, si trasformeranno in detective. Così quella che sembrava una morte naturale si rivelerà essere un delitto.
Voto: Lallix.

sabato 28 luglio 2012

libri per l'estate 1

Il momento è delicato.
Niccolò Ammaniti. Einaudi Stile libero Big 2012 €.17,50.

Fabietto Ricotti provò ad aprire gli occhi ma non ci riuscì. Aveva le palpebre incollate. Il sangue gli impastava la bocca e si accorse che gli mancavano due incisivi. Cercò di calmarsi e di radunare i pensieri.

16 racconti in cui personaggi apparentemente normali incontrano il grottesco che la vita spesso riserva: anziane moribonde ed anziane che non muoiono, coppie di scambisti e pipistrelli, studenti che saltano gli esami, studentesse brave negli esami orali, mariti intenti a nascondere le prove di un tradimento.Su tutti la mia particolare simpatia va al maniaco sessuale che, in una notte fredda in Villa Borghese, si imbatte in un'Alba Parietti particolarmente seducente....e poi a Fabietto e Flavione coppia perfetta per le favole...

Ammaniti mi regala sempre sorrisi ironici e articolati pensieri bui.
Voto: molto, molto Lallix.



Coral Glynn.Peter Cameron. Adelphi €.18,00

A tradirlo era stato il profumo della signora, che vagamente si sentiva ancora, ma era anche un suo ricordo, un ricordo della casa calda di Guildford, dei tre bambini e dell'albero di natale che avevano addobbato in camera loro, della gatta che inaspettatamente aveva dato alla luce otto gattini.
 

Campagna inglese, anni 50, una grande villa, stanze gelide, Coral viene assunta per assistere l'anziana madre del maggiore Clement Hart, uomo silenzioso le cui ferite di guerra, ancora lo tormentano. Una proposta di matrimonio, un anello rubato, la misteriosa morte di una bambina, un amore mancato, una vita che cambia strada, un finale inaspettato. Una storia appassionante e ben scritta che va giù come una birra fresca in una torrida serata d'estate.
Voto: molto Lallix.


Cose che nessuno sa.
Alessandro D'Avenia. Mondadori €19,00.

Settembre, come tutti i mesi di transizione cullava gli incerti. Fuggiva in avanti con il vento fresco che sarebbe diventato presto autunnale, si rifugiava indietro nella luce ancora estiva del vento.
Margherita ha quattordici anni e deve iniziare il liceo. Un'ultima giornata di sole con il padre sulla barca...l'ascolto di un messaggio in segreteria telefonica destinato a qualcun altro...poi tutto cambia ....in quella età sospesa tra sogni e mondo degli adulti. L'adolescenza raccontata banalmente a quelle con la sindrome di Candy Candy, tra metafore di perle e ostriche, spaziando per il coraggio di Telemaco nell'Odissea per finire con la cucina siciliana. Retorica allo stato puro.Va giù come una birra calda in una serata torrida.

Voto: pochissimo Lallix.

lunedì 19 marzo 2012

Magnifica presenza

Magnifica presenza.
La menzogna alle volte può essere convincente…la realtà lo è molto di più.
Pietro Ponte è timido, malinconico, insicuro. E’ un giovane siciliano emigrato a Roma. Vive con la cugina, ha un’identità sessuale inappagata, sogna di fare l’attore ma per vivere è costretto, ogni notte, a preparare cornetti in una pasticceria. Finalmente trova una casa in fitto a Monteverde, ad una prezzo fin troppo ragionevole e va a vivere da solo. Ma non sarà solo. La casa, infatti ospita altri strani inquilini, una compagnia di attori, eccentrici, eleganti e soprattutto morti.
L’incontro permetterà a tutti gli abitanti della casa di riappropriarsi della propria storia.
Ozpetek torna ai suoi temi cari: la malinconia, i ricordi, il passato che ritorna, la solitudine del presente, gli affetti, la famiglia o qualcosa che possa assomigliarle. Il film è bello, gli attori bravi, l’atmosfera accattivante, ma stavolta il regista non entra in sintonia con il suo pubblico fino in fondo.
Il film lo consigliamo a coloro che amano le suggestioni teatrali, a quelli che sono morti e non se ne sono accorti, a quelli che sono prigionieri del passato, a quelli che vivono sospesi tra realtà e sogno.
Il film lo sconsigliamo a quelli troppo razionali, a quelli incapaci di convivere con i propri fantasmi, a quelli che cercano una casa in fitto a Roma, a quelli che da bambini non hanno mai comprato le figurine.
Lallix
Interessante

venerdì 9 marzo 2012

Quasi amici.
Sai dove si trova un tetraplegico? Dove lo hai lasciato.
Parigi. Driss è un giovane magrebino da poco uscito dal carcere, è ignorante, impulsivo, piuttosto rozzo, ha pessime amicizie, una famiglia complicata, un unico desiderio: il sussidio di disoccupazione.
Philippe è un miliardario colto, raffinato, amante della musica classica e dell’opera che un incidente di parapendio ha paralizzato dal collo in giù.
Driss viene assunto come aiutante personale di Philippe, dovrà lavarlo, vestirlo, aiutarlo nella fisioterapia, portarlo in giro. Gli inizi non saranno facili ma il giovane porterà una ventata di ottimismo, passione e trasgressione nella austera e triste esistenza borghese del suo padrone, facendo nascere tra i due una grande amicizia. Il film tratto da una storia vera e campione di incassi in Francia è una favola furbetta con un ottimo cast, qualche luogo comune e buone battute.
Il film lo consigliamo agli amici, alle donne estimatrici del genere Bronzo di Riace color cioccolato fondente, a quelli che hanno orecchie sensibili. Il film lo sconsigliamo a badanti e badati perchè la realtà non è mai così rosea.
Lallix
Interessante

giovedì 1 marzo 2012

E ora dove andiamo?

E ora dove andiamo ?
Un film di Nadine Labaki. Con Nadine Labaki, Claude Msawbaa, Layla Hakim, Yvonne Maalouf, Antoinette Noufaily.etra Saghbini, Ali Haidar, Titolo originale Et maintenant, on va où? Drammatico, durata 110 min. Francia, Libano, Egitto, Italia 2011
Ci vorrebbe un miracolo per illuminare questi idioti.
Musica solenne, la polvere si alza, soffia un vento caldo, un corteo nero avanza, ondeggia come in una danza. Sguardi profondi. Donne che hanno scolpito negli occhi e sul viso un dolore antico e profondo, alcune hanno il velo, altre le croci appese al collo, tra le mani le foto dei loro uomini morti: mariti o figli. Il corteo si divide: musulmani da una parte, cristiani dall’altra.
Siamo alla fine degli anni novanta in un piccolo villaggio libanese isolato a causa di un ponte semidistrutto e delle mine inesplose. La chiesa da una parte, la moschea dall’altra. Una comunità che fatica a convivere dove basta poco per riaccendere antichi rancori e far riesplodere negli uomini il desiderio di tornare alle armi.
Sono le donne, velate o con rosario, truccate o vestite di nero che con la loro amicizia e fantasia riusciranno ad escogitare divertenti stratagemmi per tenere i loro irascibili uomini calmi e a scongiurare il pericolo che la guerra intereligiosa si riaccenda. Così tra visioni religiose, ballerine sexy dell’Europa dell’Est, madonne che piangono ed una festa piena di “buon umore” le armi verranno sepolte. Nadine Labaki lasciate le amiche e il salone di bellezza di Caramel, spaziando tra dramma, commedia e musical, ci regala un altro film tutto al femminile, in cui le donne sono l’ultimo baluardo a difesa della pace.
Il film lo consigliamo ai pacifisti, alle moderne Lisistrata, a quelli che vivono convivenze difficili, agli uomini aperti capaci di dialogare con Gesù anche in una moschea. Il film lo sconsigliamo ai misantropi, a quelli convinti della “superiorità della nostra tradizione culturale e religiosa”, ai ministri del culto intransigenti.
Lallix
Da non perdere

mercoledì 8 febbraio 2012

Shame

Shame.
Noi non siamo cattive persone…è solo che veniamo da un brutto posto.
New York, un appartamento minimal ed elegante, un corpo nudo ascolta impassibile una segreteria telefonica. Brandon è un trentenne di successo, atletico elegante, ha un buon lavoro, un capo amico, donne che facilmente si lasciano sedurre, un’esistenza apparentemente normale…ed un ossessione per il sesso. Siti, riviste, foto, film porno, telefonate a numeri erotici, masturbazione in ogni luogo, avventure occasionali, prostitute a domicilio e non, locali gay…. sono la sua occupazione totalizzante.
Sissy sua sorella, è una cantante, è disperata, ha bisogno di aiuto, e si trasferisce a casa sua....
I due, ciascuno con il proprio buio sentimentale, sono costretti a fare i conti con un passato doloroso(che il regista non ci spiega) e con un presente in cui faticano a vivere.
Il regista Steve McQueen, mostra un personaggio quasi masochista nell’infliggersi ciò che sembra poco “piacere” sino alla trasfigurazione del corpo, in un tormento brutale che sembra non finire. Michael Fassbender (che dopo l'interpretazione di Jung ha conservato una passione per i personaggi con un’ossessione per il sesso) si conferma un ottimo attore ma il film resta un po’ freddo, grigio e oscuro, lasciando un senso di incompiutezza ed una certa noia.
Il film lo consigliamo agli erotomani impenitenti(al Cavaliere no…lui è più “chiacchiere e distintivo”), a chi ha un fratello/sorella disturbato e neanche lui/lei stà tanto bene, agli appassionati del cinque contro uno, a quelli che cercano la perdizione, a quelli che si sono già persi. Il film lo sconsigliamo alle donne della generazione di mia madre e a lei medesima, a coloro che stanno vivendo una normale e soddisfacente vita sessuale, alle vergini, a chi ha fatto voto di castità, ai bacchettoni.
Lallix
Voto:
Fa curriculum..

venerdì 3 febbraio 2012

The Artist

The Artist.

“Caro sono una donna infelice“

“Come milioni di persone!”

Fine anni venti, Hollywood, grande eleganza e scintillio. George Valentin divo del muto è nel fulgore della sua carriera. Lui, accompagnato dal fedele cane, è l’idolo del momento.

Il caso lo fa scontrare con una giovane aspirante attrice, Peppy Miller, che rincontrerà come comparsa in un film, dove balleranno insieme e scoppierà una dolce attrazione.

Qualche anno dopo…l’avvento del sonoro cambia completamente il modo di fare cinema. George smette di essere l’idolo degli spettatori e viene dimenticato. La moglie lo ha lasciato ed è rimasto anche senza denaro. Peppy, invece, è in piena ascesa è lei la diva del momento, ma non ha dimenticato George e farà di tutto per aiutarlo.

Il francese Michel Hazanovicius ha un’idea originale ed ardita che persegue con grande classe e con ottimi interpreti(Jean Dujardin e Berenice Bejo)mostrandoci tutto il suo amore per il cinema.

Il risultato è notevole, un film diverso, ironico, sentimentale, poetico che trasmette stupore e divertimento e che ti fa tornare a casa con il cuore leggero e felice.

Il film lo consigliamo a quelli che credono “nella magia del cinema”, agli impavidi che non temono un film muto ed in bianco e nero, ai maniaci sentimentali, a quelli che trasformano le loro paure in incubi, a quelli che non trovano le parole, ai cani attori.

Il film lo sconsigliamo a quelli che hanno bisogno di film con effetti speciali, a quelli con poca fantasia, a quelli da filmoni hollywoodiani, agli attori cani.

Voto:

Capolavoro

martedì 31 gennaio 2012

Acab.All Coops are bastards

ACAB - All Cops Are Bastards. Un film di Stefano Sollima. Con Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro, Marco Giallini, Andrea Sartoretti, Roberta Spagnuolo Domenico Diele. Poliziesco, durata 112 min. - Italia 2011. Solo su i tuoi fratelli puoi contare.
Fischi, urla, insulti, lo sguardo da dietro le visiere e da oltre le transenne, pietre, caschi, spranghe, manganelli, sangue. Cobra, Negro, Mazinga, sono poliziotti del Reparto Mobile di Roma, sullo sfondo avvenimenti reali: il ricordo dei fatti di Genova, l’orrenda violenza su Giovanna Reggiani, la morte dell’ispettore Raciti, quella del tifoso Sandri, gli scontri che ne derivarono.
A loro il compito di fare quel lavoro sporco che lo Stato e la comunità sembrano non vedere. Tutti i giorni fanno i conti con i violenti della società…delinquenti, ultràs, clandestini, nomadi, anarchici, fascisti, operai incazzati, sfrattati, gente che li disprezza. Ma fanno i conti anche con le loro vite private che risentono, inevitabilmente, di quella violenza che pervade tutta la loro vita. Nel loro gruppo arriva una recluta, Spina, che prima subirà la fascinazione di quel rigore, di quella disciplina e di quel profondo senso di fratellanza che li unisce, ma poi ne sarà spaventato e denunzierà quel loro modo di vivere e di lavorare, al disopra di quelle stesse regole che faticano a far rispettare. Tratto dal romanzo del giornalista Bonini, Sollima costruisce un gran bel film, adrenalinico, duro, ideologico, politico, ben girato, con un ottimo cast ed una prospettiva neutra. Non un semplice poliziesco ma il racconto, senza inutile retorica, di una società violenta, la nostra, in cui non ci sono solo i buoni e i cattivi, come sembra voler suggerire Favino, durante la sua difesa in Tribunale “prima di decidere chi sono i colpevoli e gli innocenti si dovrebbe prima capire come funziona il lavoro del celerino”.
Il film lo consigliamo a quelli che amano discutere del film che hanno appena visto, a quelli che pensano che “lo Stato ha perso il rispetto per se steso”, a coloro che hanno una visione cameratesca della vita.
Il film lo sconsigliamo ad ultras, clandestini, anarchici ed a quella massa grigia, anche, fintamente pensante, sempre indulgente con coloro che demonizzano i tutori della legge.
Da non perdere

venerdì 27 gennaio 2012

Miracolo a Le Havre

Miracolo a Le Havre.
Un film di Aki Kaurismäki. Con André Wilms, Kati Outinen, Jean-Pierre Darroussin, Blondin Miguel, Elina Salo. Evelyne Didi, Quoc-Dung Nguyen, François Monnié, Roberto Piazza, Pierre Étaix, Jean-Pierre LéaudTitolo originale Le Havre. Commedia, durata 93 min. - Finlandia, Francia, Germania 2011.
Hai pianto? No. Bene, piangere non serve a nulla!
Stazione di Le Havre, Marcel, il lustrascarpe, è intento con dedizione al suo lavoro. La sua esistenza scorre serena nel misero quartiere in cui vive, tra una bevuta con gli amici e la dolce vita domestica accanto alla moglie Arletty e al cane Laika.
Porto di Le Havre, Idrissa, un ragazzino del Gabon, è appena arrivato in un container con altri immigrati clandestini e vuole raggiungere sua madre in Inghilterra. Marcel scopre che sua moglie è gravemente ammalata ed è costretta a ricoverarla in ospedale. Idrissa scopre che Londra è lontana ed è costretto a nascondersi dalla polizia che vuole rispedirlo in Africa.
I due si incontrano e Marcel con l’aiuto dei suoi amici e di un misantropo commissario di polizia cercherà di proteggere il ragazzino, raccogliendo i soldi necessari per fargli attraversare di nascosto la Manica.
Il finlandese Kaurismaki costruisce un film semplice, poetico e fantastico, lontanissimo dalla realtà, permettendo a sorrisi, ad una malinconica gioia e ad un velato ottimismo di aleggiare indisturbati per tutta la sala.
Il film lo consigliamo ai tipi un po’ bohemien, ai semplici che vivono una giornata eroica, a coloro che, anche se non credono più alle favole, sono convinti che qualcosa di favoloso può sempre accadere.
Il film lo sconsigliamo a quelli che guardano tutto come se fosse sempre una televendita, a quelli senza fantasia, a quelli che hanno bisogno di un morto per commuoversi, a quelli che non credono possa accadere un miracolo nel loro quartiere.
Da non perdere

venerdì 20 gennaio 2012

Almanya. La mia famiglia va in città

Almanya - La mia famiglia va in Germania. Un film di Yasemin Samdereli. Con Vedat Erincin, Fahri Ogün Yardim, Lilay Huser, Demet Gül, Denis Moschitto.Titolo originale Almanya - Willkommen in Deutschland. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 101 min. - Germania 2011. Non c‘è famiglia senza ricordi.
Cibo piccante, chiacchiere, una bella tavolata. La famiglia Yilmaz, migrata dall’Anatolia in Germania negli anni sessanta, è riunita con le sue tre generazioni a confronto. Huseyn e sua moglie Fatma, i quattro figli, ed i loro giovani nipoti. Huseyn, dopo anni di duro lavoro come operaio, ha ottenuto il passaporto tedesco(il che sembra procurargli più incubi che soddisfazioni) e questa è l’occasione per proporre a tutta la famiglia un viaggio in Turchia, dove ha acquistato una casa. La notizia crea un’iniziale scompiglio ma poi l’allegra comitiva decide di partire ed il viaggio diventerà l’occasione per riallacciare i fili dei ricordi e dei sentimenti.
Canan, la giovane nipote con dolcezza racconterà la storia dell’arrivo della famiglia in Germania al piccolo cuginetto Cenk, che non parla una parola di turco e non riesce a capire quale sia la sua nazionalità. Così nel viaggio i ricordi si mescolano alle immagini dei luoghi del passato, visti con gli occhi del presente e tra grotteschi luoghi comuni, colpi di scena, lettere della cancelliera Merkel, ognuno raggiungerà la sua meta.
Le giovani sorelle Samdereli(scrittrice l’una regista l’altra), confezionano tra umorismo, tenerezza e poco realismo, una divertente commedia che, non è solo storia di emigrazione ma è soprattutto storia di persone.
Il film lo consigliamo a quelli che hanno voglia di leggerezza, a quelli che non trovano il proprio paese sulle cartine geografiche, a quelli che sono migrati, a quelli che sono tornati, a quelli che si sentono a metà.
Il film lo sconsigliamo a quelli che guardano attraverso la lente dei loro preconcetti, ma anche a quelli della serie "così ricordiamo che anche noi siamo stati un popolo di emigranti". A quelli che per adorare i propri dei...ne mangiano la carne e ne bevono il sangue...insomma dei cannibali!    Voto:
Interessante
Lallix

venerdì 13 gennaio 2012

La Talpa

La talpa.
Ho conosciuto molti Bill, tutti bravi ragazzi.
Primi anni settanta. Atmosfere cupe, fumose, ingiallite. Nulla è ciò che sembra. Intrighi, intrecci complessi. Londra, l’Europa hanno paura. Gli anni sono quelli della Guerra Fredda.
Ai vertici dei servizi segreti inglesi c’è grande agitazione a seguito di una fallimentare missione in Ungheria, il capo, Controllo, viene epurato e con lui anche il fedele Smiley. E sarà proprio a lui, richiamato in segreto in servizio, che verrà affidato il compito di proseguire l’indagine iniziata dal suo capo e di scoprire chi tra i sospettati, soprannominati da Controllo:Lo Stagnaio Il Sarto, il Soldato e il Povero, è la spia filosovietica che da anni opera all’interno del Circus.
Lo svedese Alfredson porta sullo schermo il famosissimo libro di le Carrè con uno stile sobrio, alle volte anche lento, ma elegante ed efficace e con un cast di attori bravissimi, regalando umanità a questi personaggi grigi e ricreando l’ambiente di quegli anni con quella aura di ambiguità e di attesa che li caratterizzava. Bravissimo su tutti Gary Oldman capace di annullarsi totalmente per trasformarsi nell’apparente, insignificante, burocrate dello stato.
Il film lo consigliamo a coloro che hanno amato il libro, a coloro che amano discutere del film quando escono dal cinema, ed a coloro che non amano i film di cassetta.
Il film lo sconsigliamo a stagnaii, sarti, soldati e poveri, a quelli che amano agenti “con licenza di uccidere”, alle ragazze vintage con negli occhi ancora Oldman dei tempi di Dracula o del poliziotto corrotto di Leon.
Da non perdere

giovedì 5 gennaio 2012

J. Edgar.
Una società che non impara dal passato non ha futuro.
Anni venti: l’America del proibizionismo, cupa, insanguinata, violenta, dove i gangster sono mitizzati e orde di comunisti e radicali minacciano la sicurezza del paese. J. Edgar Hoover è il fondatore e capo del Federal Bureau of Investigation che dirigerà, in maniera controversa, per quasi cinquanta anni.
Hoover è un personaggio duro, astuto, ambizioso, manipolatore, ossessionato ed ossessivo, una figura venuta dal nulla e capace con la sua determinazione ed i suoi metodi, forti e non sempre rispettosi della legge, di divenire l’uomo più temuto d’America. Estwood partendo dall’autobiografia dettata dallo steso Hoover ad un giornalista, sceglie di rappresentare la dimensione privata di questo personaggio, mostrandoci le miserie di mezzo secolo di storia americana attraverso la vita di questo uomo, le sue fragilità, l’ossessione per la madre, il desiderio di essere ammirato, la sua ambiguità sessuale, il fine che muove tutta la sua esistenza: la salvaguardia di quella idea molto americana di “sicurezza del paese“.
Il film non convince, il cast è notevole, Di Caprio è straordinario, Judy Dench è magnifica nel ruolo della terribile madre, ma una luce plumbea e fredda ed un’atmosfera asfittica aleggiano per tutta la lunghissima durata del racconto senza che lo spettatore partecipi emotivamente al ritratto di questa America violenta e di questo personaggio ambiguo.
Il film lo consigliamo a quelli che tramano nell’ombra, a quelli che dietro ogni ombra vedono una trama, al Cavaliere certe frasi sul “cancro comunista”potrebbero fargli tornare il buon umore.
Il film lo sconsigliamo ai figli unici di madre vedova maniaco ossessiva, a chi si addormenta a cinema, alle madri che hanno un figlio gardenia e non hanno il pollice verde.

  Voto: Interessante

Lallix