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giovedì 1 marzo 2012

E ora dove andiamo?

E ora dove andiamo ?
Un film di Nadine Labaki. Con Nadine Labaki, Claude Msawbaa, Layla Hakim, Yvonne Maalouf, Antoinette Noufaily.etra Saghbini, Ali Haidar, Titolo originale Et maintenant, on va où? Drammatico, durata 110 min. Francia, Libano, Egitto, Italia 2011
Ci vorrebbe un miracolo per illuminare questi idioti.
Musica solenne, la polvere si alza, soffia un vento caldo, un corteo nero avanza, ondeggia come in una danza. Sguardi profondi. Donne che hanno scolpito negli occhi e sul viso un dolore antico e profondo, alcune hanno il velo, altre le croci appese al collo, tra le mani le foto dei loro uomini morti: mariti o figli. Il corteo si divide: musulmani da una parte, cristiani dall’altra.
Siamo alla fine degli anni novanta in un piccolo villaggio libanese isolato a causa di un ponte semidistrutto e delle mine inesplose. La chiesa da una parte, la moschea dall’altra. Una comunità che fatica a convivere dove basta poco per riaccendere antichi rancori e far riesplodere negli uomini il desiderio di tornare alle armi.
Sono le donne, velate o con rosario, truccate o vestite di nero che con la loro amicizia e fantasia riusciranno ad escogitare divertenti stratagemmi per tenere i loro irascibili uomini calmi e a scongiurare il pericolo che la guerra intereligiosa si riaccenda. Così tra visioni religiose, ballerine sexy dell’Europa dell’Est, madonne che piangono ed una festa piena di “buon umore” le armi verranno sepolte. Nadine Labaki lasciate le amiche e il salone di bellezza di Caramel, spaziando tra dramma, commedia e musical, ci regala un altro film tutto al femminile, in cui le donne sono l’ultimo baluardo a difesa della pace.
Il film lo consigliamo ai pacifisti, alle moderne Lisistrata, a quelli che vivono convivenze difficili, agli uomini aperti capaci di dialogare con Gesù anche in una moschea. Il film lo sconsigliamo ai misantropi, a quelli convinti della “superiorità della nostra tradizione culturale e religiosa”, ai ministri del culto intransigenti.
Lallix
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